Su “Il Tirreno” di oggi la notizia del risarcimento di mezzo milione agli eredi di una persona contagiata anni fa dauna trasfusione. Riferisce il quotidiano toscano di “una trasfusione dagli effetti letali a lunga scadenza. Di quelle con sangue avariato dall’epatite C che ti viene iniettato nelle vene e dal quel momento inizia ad ammorbare corpo e organi. Fino alla morte. A distanza di trent’anni da quando la loro mamma, una maestra elementare di Pisa,
fu vittima inconsapevole di una emotrasfusione effettuata nel 1986 al Santa Chiara, i quattro figli – due fratelli e due sorelle residenti tra Pisa, Fauglia e Livorno – hanno ottenuto un risarcimento di oltre mezzo milione di euro. Al netto degli interessi e a 12mila euro per le spese legali. Lo avrebbero dovuto incassare già nel giugno 2013 con la sentenza del Tribunale civile di Firenze. Ma il ministero della Salute non ha mai dato seguito al verdetto con il quale veniva riconosciuta la responsabilità dello Stato per i danni non patrimoniali subìti dai familiari della donna. C’è voluto un ricorso al Tar per costringere il ministero a versare quei soldi che spettano ai quattro figli come risarcimento per un episodio che occupa un posto nell’antologia della malasanità nazionale. Uno scandalo che ha visto migliaia di vittime ritrovarsi con il sangue infetto per gli scarsi controlli del ministero dell’allora Sanità su emoderivati e plasma negli ospedali.”
Sono circa 120mila le persone che tra il 1970 e il 1990 si ammalarono per il sangue infetto e oltre 3.600, secondo l’Associazione Politrasfusi, sono morte a causa dei mancati controlli sul plasma e sui farmaci emoderivati. Il sangue “malato” in circolazione tra gli anni Settanta e Novanta, non controllato dal Servizio sanitario nazionale, ha fatto strage tra emofilici e talassemici che hanno bisogno costante di trasfusioni, ma anche pazienti trasfusi, per esempio, dopo un intervento chirurgico.
Nel 1992 una Legge, la n. 210, ha riconosciuto ai contagiati, a titolo di solidarietà, il diritto a un indennizzo, che prescinde dal risarcimento del danno in conseguenza del contagio, con un assegno bimestrale, in genere tra i 500 e i 700 euro al mese, a seconda della gravità dei danni subiti. Sono tanti infine quelli che sono deceduti per la malattia, e quindi le cause per ottenere i risarcimenti da parte degli eredi.
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