Secondo alcune stime ogni anno, 320 mila (pari a circa il 4%) subiscono danni o conseguenze (malattie) dovute a errori nelle cure o a disservizi che potrebbero essere evitati. I dati più preoccupanti riguardano i casi di morte. Si stima che le stime tra un minimo di 14 mila a un massimo di 50 mila pazienti muoiono in conseguenza di errori compiuti da medici o provocati da una non adeguata organizzazione delle strutture sanitarie.
L’Associazione dei medici accusati di “malpractice” ingiustamente (Amami) sostiene sia che il numero non supera i 30-35 mila decessi, corrispondenti al 5,5% di tutti i morti registrati in Italia in un anno. Un dato paragonabile a quelli dei maggiori killer: il tumore del polmone e infarto miocardico acuto (31 mila morti all’anno).
Secondo il rapporto Pit (Processo integrato di tutela) Salute 2009 del Tribunale dei diritti del malato le specialità in cui è con le maggiori percentuali di errori sono le seguenti:
La prevenzione degli errori sanitari
Il Ministero della Salute osserva il problema degli errori medici e sanitari in genere. Le misure adottate per cercare di arginare il problema si affidano soprattutto al monitoraggio di c.d “eventi sentinella”, cioè “eventi avversi di particolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio sanitario nazionale”. L’elenco di questi “eventi sentinella” è dunque uno strumento di prevenzione, indispensabile per riuscire ad imparare dagli sbagli e, quindi, adottare tutte le misure per evitare che in futuro l’errore si ripeta.
Lista completa degli “eventi sentinella”:
Link e documenti:
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